Progetti & attività

Caffè del benessere

Finalità

caffè del benessereLe principali finalità del “Caffè del benessere” sono:
1) Socializzazione tra persone anziane autosufficienti e non (con le precisazioni del punto successivo) , estesa ai loro famigliari o assistenti famigliari (“badanti”)
2) Miglioramento della qualità di vita degli anziani
3) Condivisione di problemi, grandi o piccoli, che possono comparire negli anziani e che sono fonte di preoccupazione per loro o per i famigliari
4) Inclusione di tutte le persone anziane anche con problematiche particolari
5) Promozione della cultura dell’anzianità e dell’invecchiamento attivo
6) Lotta all’ageismo e agli abusi sugli anziani

Persone partecipanti

Anziani autosufficienti, in caso di parziale autosufficienza o non autosufficienza dovranno essere accompagnati da un famigliare o da un assistente famigliare. Adulti con problematiche simili a quelli delle persone anziane. Possono essere residenti a domicilio o in strutture residenziali per anziani. Famigliari di anziani con problematiche legate all’età o ad eventuali condizioni di non autosufficienza o di parziale autosufficienza. Assistenti famigliari. Il decadimento cognitivo eventualmente presente nella persona partecipante non sarà motivo di esclusione anche se non si potranno trovare le risposte che vengono date a tale tipologia di anziani nei cosiddetti “Caffè Alzheimer”.

Locali idonei

Possono essere sede dei “Caffè del benessere” locali di bar, di circoli, sedi di associazioni, locali parrocchiali, chiusi o all’aperto, saloni polivalenti, ecc. E’ indispensabile che essi possano garantire, per il numero di persone che lo frequentano, tutte le attività di seguito elencate favorendo al massimo la socializzazione dei partecipanti e l’inclusione anche di anziani con situazioni sanitarie o sociali di difficoltà e disagio. Preferenza avranno i locali senza barriere architettoniche ma qualora non sia possibile reperirne con questi requisiti, si potrà utilizzare anche ambienti non del tutto privi di barriere.
E’ indispensabile che nei locali sia possibile consumare una bevanda, calda o fredda, un caffè, un tè, una tisana, ecc. a seconda dei gusti dell’anziano.
Sono da escludere locali all’interno di RSA, locali in cui siano presenti slot-machine o analoghe attrezzature idonee al gioco d’azzardo anche se di tipo “legale”.

Attività da svolgere

La attività che si devono svolgere (sempre nell’ottica della socializzazione e dell’inclusione dei partecipanti) sono:
– Conferenze di esperti su argomenti o malattie o aspetti della vita quotidiana che
riguardano gli anziani.
– Dibattiti su notizie di attualità riportati da stampa nazionale o locale o da programmi TV o reperiti sui social network inerenti la vita delle persone anziane.
– Corsi di formazione delle persone all’invecchiamento attivo o in salute o di
successo, che dir si voglia.
– Altre attività (proiezione filmati, lettura ad alta voce, racconti di vita, ecc.) potranno
essere aggiunte alle precedenti in base alle risorse del singolo “Caffe’ del
benessere”
– Organizzazione di eventi che possano coinvolgere i partecipanti (visite a parchi,
musei, anche solo passeggiate).

Nella progettazione delle attività si dovrà tener conto delle richieste dei partecipanti
invitandoli anche a cercare gli argomenti sulle fonti di informazione cui fanno riferimento (la notizia della truffa ad un anziano riportata dal quotidiano, quella di un episodio di violenza, quella del record mondiale di un centenario, e così via…).
Le richieste potranno riguardare anche malattie o ausili assistenziali o supporti sociali. In tutti i casi si dovranno reperire gli esperti sugli argomenti richiesti.

Organizzazione e coordinamento delle attività

Il “Caffè del benessere” può essere anche autogestito dai partecipanti ma è necessario che esista almeno un “coordinatore esperto” che conduce e modera i dibattiti, che
organizza le discussioni, ecc. Questa figura può essere rappresentata anche da un
Volontario di organizzazione no profit purchè con competenze professionali idonee nel campo della terza età oppure un professionista nel campo socio-sanitario remunerato dalla Associazione di Volontariato.
Dovrà essere dedicata particolare attenzione alla ricerca di eventuali risorse che possono provenire dalle storie di vita, dalle abilità e capacità degli anziani partecipanti.

Orari e durata

Il “Caffè del benessere” deve necessariamente rispettare i ritmi e le abitudini della vita di persone anziane, in particolare di quelle con età più avanzate o con problemi di salute.
L’orario idoneo è quello tra le 14.30-15.00 e le 16.00-16.30. Negli ultimi 30-45 minuti va fatta la distribuzione della bevanda calda o fredda che ha la funzione di favorire ulteriormente la socializzazione dei partecipanti.
In caso di conferenza di esperto su di un argomento ritenuto di interesse, di lettura ad alta voce, si consiglia di non superare la durata di un’ora vista la ridotta capacità di attenzione delle persone anziane.

Attività ludiche e ricreative

Alcune sedute del “Caffè del Ben-essere” potranno anche essere dedicate ad attività
ricreative o di gioco ma esse dovranno sempre coinvolgere tutti i partecipanti e non si dovranno creare gruppi separati. Ad esempio non si potrà avere un gruppo di 4 persone che gioca a carte separato dagli altri.
Attività come il ballo, il gioco delle carte, non sono da promuovere all’interno dei “Caffe del benessere” ove, al massimo, si potranno fornire informazioni sui Centri per Anziani in cui vengono praticate.
Consumazioni Gli organizzatori si occuperanno di fornire le consumazioni, eventualmente anche tramite gestori di locali quali bar e circoli, ma in nessun caso è prevista la somministrazione di bevande alcoliche anche se a basso tenore di alcol o qualora il Caffè si trovi in un locale in cui è possibile la somministrazione di alcolici.
Dolciumi, gelateria, biscotti potranno essere consumati in misura moderata, senza
stravolgere i principi di una corretta alimentazione.
Pranzi e cene veri non sono previsti ma possono essere organizzati, magari nelle festività
o per ricorrenze particolari (es. compleanni) in ristoranti o altre sedi al di fuori del “Caffè del benessere”.
Il costo della consumazione deve essere a carico dell’Associazione/i che organizza il “Caffè” e non è prevista la compartecipazione alle spese dei partecipanti.

Il ruolo dei Volontari

I Volontari svolgono un ruolo fondamentale nel “Caffè del benessere” nella loro
organizzazione, pubblicizzazione, per possibili trasporti di anziani che hanno problemi di guida con autoveicoli.
Potranno preparare le consumazioni e la loro somministrazione qualora il “Caffè” venga organizzato in locali già attrezzati a tali operazione quali bar o circoli.
E’ altresì necessario che affianchino sempre il “coordinatore esperto” del caffè,
partecipando attivamente con proposte di attività o anche organizzando attività in cui sono esperti anche se solo a livello amatoriale. Dovranno contribuire ad individuare anche gli argomenti oggetti di discussione o di relazioni da parte di esperti e specialisti.
La loro presenza dovrà servire anche a verificare il gradimento dell’iniziativa ed i loro feedback alla Associazione di riferimento potrà essere utilizzato per migliorie da apportare.

Corsi per famigliari

Perché questo corso

Corso Mongrando 2017
Corso Mongrando 2017

L’Italia nel è uno dei paesi con la percentuale più elevata di anziani (22% di ultra 65enni) ed ancor più il Biellese in cui sono oltre 47.400, cioè il 27% della popolazione.
La durata di vita media è di 80,1 anni per gli uomini e 84,7 per le donne, cresce l’invecchiamento attivo e l’aspettativa di vita (a 65 è 15,5 anni per gli uomini e 16,2 per le donne).

 

Tutto bene, quindi? No perché:

  • Per la prima volta c’è un calo della vita media (0,2 anni per gli uomini e 0,3 anni per le donne). Il calo non è solo in Italiano.
  • Il 50% degli over 65 è portatore di malattie croniche e quindi circa 24.000 anziani Biellesi sono affetti da cronicità più o meno gravi.
  • Metà di questi è a carico delle famiglie, che vanno in sofferenza nella quasi totalità dei casi (il 93% fatica a conciliare lavoro e assistenza, il 53% segnala licenziamenti o interruzioni lavorative).

Supportare questi famigliari è una delle principali mission della nostra Associazione.

Scarica il volantino di presentazione del corso