A proposito di abusi sugli anziani

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera il fenomeno degli ABUSI sugli anziani un grave problema destinato a crescere ulteriormente, tenuto conto dell’invecchiamento della popolazione. Si stima che entro il 2050 il numero di persone che avranno superato i 60 anni raddoppierà, fino a raggiungere i 2 miliardi di persone.
E’ stata anche creata per sensibilizzare la popolazione su questo problema la “Giornata Mondiale dell’abuso sugli anziani”, il 15 giugno, ricorrenza pressochè ignorata in Italia.
Le conoscenze sul problema dell’abuso sugli anziani sono più o meno quelle che si avevano 30 anni fa sull’abuso sul bambino e 15 anni fa sulla violenza domestica.

Gli abusi sugli anziani sono frequenti perché essi rappresentano una categoria di persone fragili, quali i bambini, le donne, i malati con problemi psichiatrici, ecc. E quando pensiamo all’abuso su una persona avanti con gli anni immediatamente pensiamo alle truffe che spesso vengono riportate dai mezzi di comunicazioe. Ma la truffa del falso postino, impiegato di banca, ecc. è sì un abuso ma è solo uno dei tanti possibili su questa popolazione fragile.

Possiamo individuare tre categorie di abusi: quello domestico (nell’abitazione dell’anziano stesso o di chi si prende cura di lui, cioè famigliare o badante), quello istituzionale (nelle case di riposo e nelle strutture esidenziali e quello auto-inflitto (comportamento autolesivo, tipico degli anziani con demenza e in stato di abbandono).

I tipi di abusi sugli anziani sono i seguenti: fisico con interventi che possono arrivare fino alla violenza compresa quella di natura sessuale (più frequente nelle donne anziane, rara negli uomini), psicologico come impaurire o imbarazzare, impedire di vedere amici o famigliari, finanziario per approppriazione di proprietà o beni, per negligenza in seguito a mancata assistenza o insufficiente apporto di cibo e vestiti.

Che sia stato fisico o psicologico, una persona anziana su sei ha sperimentato almeno una forma di abuso. Una cifra più alta di quanto finora stimato.
L’OMS con una recente ricerca basata sui risultati di 52 studi in 28 paesi del mondo, sia ad alto che a basso reddito, ha fatto emergere che il 16% delle persone con più di 60 anni era stato vittima di abusi. In particolare abusi psicologici (11,6%); abusi finanziari (6,8%); negligenza (4,2%); abusi fisici (2,6%) o sessuali (0,9%).
Nonostante la frequenza e le gravi conseguenze, rimane una forma di violenza ancora poco indagata e poco affrontata.

I dati italiani indicano una incidenza degli abusi sugli anziani più bassa (9%) rispetto a quella stimata dall’OMS che raggiunge il 16%. Si ritiene che il dato italiano sia sottostimato.
Solitamente si parla di questi abusi quando questi raggiungono gli “onori della cronaca” cioè compaiono come notizia sui mezzi di comunicazione. A volte gli abusi si sommano: un anziano con pensione ed indennità di accompagnamento può avere il reddito più alto degli altri componenti del nucleo famigliare ma questo reddito, che potrebbe essere sufficiente per la retta di una casa di riposo ove sarebbe assistito meglio, serve a far quadrare il bilancio famigliare ed allora viene tenuto a casa, (abuso psicologico, economico e per negligenza).
Ma anche la casa di riposo non sempre è un “eden” nonostante magari il nome rassicurante. Periodicamente compaiono notizie a proposito di mancata assistenza o di violenza nei confronti degli anziani più fragili, soprattutto coloro che sono affetti da demenza. Magari l’abuso parte già dall’ingresso in struttura: l’anziano potrebbe – e vorrebbe – rimanere al proprio domicilio con aiuto ma è più comodo per i famigliari ricorrere alla struttura (ove spesso viene portato per “fare una convalescenza” che…finirà solo con la sua morte).
La letteratura a proposito degli abusi sugli anziani è soprattutto straniera, in particolare degli Stati Uniti, scarsa quella italiana e questo è indice della scarsa attenzione che nel nostro paese si dedica a questo problema emergente e destinato ad aumentare per i motivi riferiti all’inizio.
Le ricerche statunitensi ci indicano che chi abusa dell’anziano spesso è dipendente da lui e, ad esempio per gli abusi economici si serve di abusi psicologici o fisici. Solitamente chi abusa economicamente di un anziano è una persona con meno di 40 anni. L’incidenza degli abusi aumenta con l’aumentare dell’età, fatto strettamente correlato all’aumento della fragilità col passare degli anni.
Occuparci di abusi sulle persone anziane, sensibilizzare la popolazione su questo problema, fa parte della mission della nostra Associazione.